lunedì 18 marzo 2024

ERIN DOOM

 


ERIN DOOM

scrittrice da 1 milione di copie in Italia

torna in libreria il 19 marzo con la nuova edizione limitata e

double cover dell’esordio più venduto degli ultimi 10 anni,

libro dell’anno 2022

Fabbricante di lacrime

romanzo da oltre 650.000 copie


Da Fabbricante di lacrime il film diretto da Alessandro Genovesi

in uscita su Netflix il prossimo 4 aprile


IL DESIDERIO DI UNA FAMIGLIA, UN AMORE IMPOSSIBILE, UNA SOLA

CERTEZZA: NON PUOI MENTIRE AL FABBRICANTE DI LACRIME



«Avevo sempre creduto nelle favole. Avevo sempre sperato di viverne una.

E ora... c’ero dentro. Camminavo tra le pagine, percorrevo sentieri di carta.

Ma l’inchiostro grondava. Ero finita nella favola sbagliata».



La trama


Tra le mura del Grave, l’orfanotrofio in cui Nica è cresciuta, si raccontano da sempre storie e leggende a lume di candela. La più famosa è quella del fabbricante di lacrime, un misterioso artigiano dagli occhi chiari come il vetro, colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. Ma a diciassette anni per Nica è giunto il momento di lasciarsi alle spalle le favole tetre dell’infanzia. Il suo sogno più grande, infatti, sta per avverarsi. I coniugi Milligan hanno avviato le pratiche per l’adozione e sono pronti a donarle la famiglia che ha sempre desiderato.


Nella nuova casa, però, Nica non è da sola. Insieme a lei viene portato via dal Grave anche Rigel, un orfano inquieto e misterioso, l’ultima persona al mondo che Nica desidererebbe come fratello adottivo.


Rigel è intelligente, scaltro, suona il pianoforte come un demone incantatore ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare, ma il suo aspetto angelico cela un’indole oscura. Anche se Nica e Rigel sono uniti da un passato comune di dolore e privazioni, la convivenza tra loro sembra impossibile. Soprattutto quando la leggenda torna a insinuarsi nelle loro vite e il fabbricante di lacrime si fa improvvisamente reale, sempre più vicino.

Eppure Nica, dolce e coraggiosa, è disposta a tutto per difendere il suo sogno, perché solo se avrà il coraggio di affrontare gli incubi che la tormentano, potrà librarsi finalmente libera come la farfalla di cui porta il nome.


COME NE HANNO PARLATO I MEDIA


«Erin Doom è lo pseudonimo di una scrittrice italiana

di straordinario successo tra i giovani.»

Fabio Fazio – Che Tempo Che Fa


«Un nom de plume che per molti ragazzi significa letteratura, sogno ed emozioni.»


RAI 3


«Il “caso Erin Doom”, nato su Wattpad, è un successo internazionale.»


Linus – Radio Deejay


«Erin Doom, la più importante, grande, giovane scrittrice italiana,

la maggior esponente del fenomeno romance.»


Annalena Benini – Direttrice di Review-Il Foglio e del salone del Libro di Torino


«La “Elena Ferrante” dei ragazzi»

Lavinia Capritti – Oggi


«La nuova regina italiana dello young adult, Erin Doom»

Claudia Morgoglione – Robinson la Repubblica


«Un successo young adult made in Italy straordinario e senza precedenti...


Erin Doom va verso il gigaseller»

Matteo Sacchi – Il Giornale


«Il caso letterario italiano più eclatante che il mondo di TikTok ha premiato»


Susanna Macchia - Vogue Italia


«La fabbricante di bestseller»

Benedetta Sangirardi – F


L'autrice


Erin Doom è lo pseudonimo di una giovane scrittrice italiana. Per Magazzini Salani ha pubblicato con successo altri due romanzi, Nel modo in cui cade la neve e Stigma.

sabato 16 marzo 2024

Il peso della vergona - in uscita per Vallardi

 

ITALIA, ANNI 40

UNA SAGA FAMILIARE CHE INTRECCIA LA VITA

DI DUE DONNE, UNA NONNA E SUA NIPOTE,

TRA SEGRETI INCONFESSABILI

E AMORI NASCOSTI

Autrice: Serena McLeen

Titolo: IL PESO DELLA VERGOGNA

Pagine: 320

Prezzo: 18 euro

In libreria dal 18 marzo 2024


Ci sono romanzi che fermano il tempo, storie che non esistono finché qualcuno non rompe il silenzio. Storie di donne che hanno sognato un futuro tutto per sé, diverso, libero, a cui un segreto inconfessabile ha tolto il diritto alla voce.


Questo romanzo è un invito a rivivere gli anni più dolorosi della storia italiana come non li abbiamo mai letti: dalla parte delle donne.


La trama


Torino. Annabella Bramante cammina silenziosa tra le stanze della sua vecchia casa, osserva gli oggetti che hanno accompagnato i suoi sogni di bambina. Quella vita non esiste più, lo sa. I genitori

sono morti in un incidente pochi mesi prima e, come se non bastasse, il destino le ha appena portato

via anche l’amatissima nonna. È sola, adesso.


Mentre comincia faticosamente a rimettere insieme i pezzi, emerge un’eredità enigmatica: una decadente villa veneta di cui non sospettava nemmeno l’esistenza e un diario appartenuto a sua nonna. Pagina dopo pagina, Annabella si rende conto che nella sontuosa dimora è sepolto l’oscuro passato dei Bramante, che la costringerà a mettere in discussione tutto quello che credeva di sapere sulla sua famiglia. Aiutata da un giovane dai seducenti occhi color nocciola, Annabella riporta alla luce la drammatica giovinezza di sua nonna, dove le violenze di un padre fascista e prevaricatore si mescolano alle carezze di un amore impossibile, fino alla rivelazione che legherà per sempre il destino di entrambe...


Sullo sfondo di una delle pagine più dolorose del nostro Paese, le vite di due donne si intrecciano in

un romanzo che supera i confini del tempo, il lascito coraggioso di chi con la propria storia ha infranto il silenzio della vergogna.


L’AUTRICE


Serena McLeen è lo pseudonimo di una scrittrice italiana. Appassionata di cinema e lettrice onnivora, ha esordito come autrice self-published nel 2017, conquistando il cuore di migliaia di lettori e lettrici con i suoi romanzi. Il peso della vergogna è il suo bestseller pubblicato oggi da Vallardi.

martedì 5 marzo 2024

PER PASSIONE Ricette facili e veloci per trasformare ogni occasione in un momento di gusto.

 PER PASSIONE

Ricette facili e veloci per trasformare ogni occasione in un momento di gusto.




«È stata nonna Giusy a insegnarmi per prima a mettere le mani in pasta. Ricordo le domeniche mattina trascorse a casa sua, a girare il ragù nella pentola o a tirare la sfoglia per le lasagne: era come una specie di rito magico.»


Per Eva, cucinare è sempre stato un gesto d’amore: prima accompagnata dalla nonna e dai genitori, entrambi amanti del buon cibo e curiosi assaggiatori di sapori nuovi, e poi da sola, ha iniziato prestissimo a sperimentare ai fornelli, perché ha sempre avuto chiaro che cucinare qualcosa di buono è il modo migliore per prendersi cura delle persone care – e anche di sé stessi.


Quando ha iniziato l’università e si è trasferita lontano da casa, ha avuto un momento di spaesamento: le lezioni, lo sport, le lunghe sessioni di studio e gli impegni sempre più importanti del suo lavoro di content creator minacciavano di sottrarle il tempo da dedicare alla cucina. Ma anche in una vita frenetica è sempre possibile trattarsi bene, se ci si sa organizzare: e che si trovi nel mezzo di una sessione d’esame o alla fine di una giornata fitta di appuntamenti, i venti minuti che Eva dedica ogni sera a preparare qualcosa di buono per gli amici, o anche solo per sé, la ripagano sempre di più di quelli che perderebbe a ordinare un pasto a domicilio. E quindi via libera alla fantasia con piatti facili e veloci, per dare a ogni pasto una svolta di gusto: dagli overnight oats nelle loro infinite varianti a colorate e cremose vellutate, dagli strudel salati e i pancake tacos agli irrinunciabili sapori di casa, come la piadina romagnola (anche nella sua versione veg) o le lasagne di nonna Giusy.


Fra le più giovani e talentuose blogger di GialloZafferano, Eva Andrini ha raccolto le ricette a cui è più affezionata, i trucchi per comporre il proprio menù settimanale dalla colazione alla cena, senza dimenticare merende e spuntini, con tante alternative per soddisfare ogni esigenza e arrivare al cuore (e alla pancia!) di tutti, in un libro a prova di universitari e “chef” alle prime armi, ma con tante idee originali e spunti per il meal prep adatti anche a chi già ama cucinare ma “non ha mai tempo”.


Per non lasciarsi mai più sorprendere da un frigo vuoto, né da un vuoto di idee; per tenere sempre accesa la curiosità di provare cose nuove; per esprimere con i sapori l’affetto che ci lega agli altri. Insomma, per imparare, o ricominciare, a cucinare Per passione.


L'autrice


EVA ANDRINI, classe 2004, è conosciuta sul web come @evasfoodaddiction. Nata a Ravenna ma milanese d’adozione, studia economia all’Università Bocconi e coltiva numerosi interessi, primo fra tutti quello per la cucina.

Questa passione è sbocciata ben presto, grazie alla mamma e alla nonna, ed è cresciuta nel tempo anche attraverso le sue esperienze all’estero, come quella negli Stati Uniti, dove ha scoperto nuovi sapori e nuove culture. Il suo stile in cucina, giovane e fresco, incontra il gusto di tutti (in particolare di studenti e giovani lavoratori che come lei non hanno tanto tempo da passare ai fornelli) e l’ha resa uno dei volti più noti tra i food blogger italiani.

lunedì 19 febbraio 2024

L'Odissea spiegata male per DeAgostini

Quando studi i grandi classici a scuola, poi ti ci vogliono dieci anni di analisi per riprenderti. Un po’ perché non si ha voglia, un po’ perché a quell’età si è più interessati a rubare auto a GTA, e un po’ perché la distanza tra Manzoni, Dante, Virgilio e gli adolescenti sembra abissale. 

Ma c’è un trucco per avvicinare i ragazzi ai testi sacri: tendere loro il tranello dell’umorismo. 

Mentre leggono, ridono. E mentre ridono, imparano». Parola di Francesco Muzzopappa che dopo i successi dell’Inferno spiegato male, L’Europa spiegata male e I Promessi Sposi spiegati male, torna in libreria per spiegare male l’Odissea.


L'Odissea spiegata male
è una versione divertente del grande poema epico attribuito a Omero, mai così completa, scattante e interattiva.


Dal 20 febbraio in libreria.

Un nuovo appassionante capitolo nella collezione di libri game più esilaranti ed educativa di sempre, a firma dell'autore de L'inferno spiegato male, L'Europa spiegata male, I promessi sposi spiegati male.

 

A 3000 anni dalla versione di Omero (anno più, anno meno), la storia più epica mai raccontata, tramandata all'inizio per via orale - come lo sciroppo per la tosse! - viene "spiegata male", ma in realtà riscritta benissimo, da Francesco Muzzopappa. Il viaggio di Ulisse viene cantato dall'inizio alla fine, ma, come negli altri titoli della collana, con molti bivi e deviazioni, attraverso un testo pensato per una lettura a più livelli capace di conquistare i ragazzi come gli insegnanti. All'interno, anche enigmi da risolvere, intermezzi divertenti e utili specchietti che approfondiscono temi e personaggi, senza dimenticare le strepitose vignette di Daw.

Francesco Muzzopappa è nato a Bari e vive a Milano. Le sue commedie per adulti fanno di lui una delle voci più brillanti della letteratura italiana. Dente per dente ha vinto il Premio Massimo Troisi 2017, mentre su Una posizione scomoda e Heidi sono in lavorazione due grandi film. Il web lo ama per le straordinarie Fiabe Brevi che finiscono malissimo, prodotte in collaborazione con Sio. Per De Agostini ha scritto L'Inferno spiegato male, Graceyard in carne, ossa e mummie, Il primo disastroso libro di Matt, già vincitore del Premio Selezione Bancarellino 2021, Il nuovo catastrofico libro di Matt e Pianeta Terra Chiama Matt.

sabato 10 febbraio 2024

La tele a Torino di Aldo Dalla Vecchia

 Aldo Dalla Vecchia ha realizzato il suo sogno d’infanzia: far parte della “scatola magica”.


Autore televisivo da trentasei anni, ha riversato la sua competenza, il suo amore per il piccolo schermo, il fascino della ricerca e l’entusiasmo in 108 pagine dense di contenuti curiosi, aneddoti poco conosciuti, biografie di piemontesi, di nascita o di adozione, che hanno intrecciato le loro vite con i raggi catodici, interviste inedite (con un ricordo affettuoso di Raffaella Carrà) e un racconto sorprendente… Il risultato è un’opera multifome e polifonica, vivace e coinvolgente come un grande spettacolo: un ottimo modo per celebrare un’importante ricorrenza e le radici torinesi della tivù!


La tele a Torino di Aldo Dalla Vecchia




Con il patrocinio del Festival Giallo Garda e del Tignale Summer Festival e la copertina di Ernesto Anderle Il 3 gennaio 2024 la televisione italiana compie le sue prime 70 primavere: Aldo Dalla Vecchia celebra questo anniversario con un punto di vista ancora poco indagato, le origini sabaude della tivù. Un saggio sulla preistoria del piccolo schermo, con un “Dizionario minimo dei piemontesi che hanno frequentato la televisione”, interviste esclusive a personaggi femminili che hanno fatto la storia del medium (la prima regista Alda Grimaldi, la conduttrice Enza Sampò, un omaggio a Raffaella Carrà) e un approfondimento sul Museo della Radio e della Televisione. Completa il volume un racconto inedito, Questione di fili, di ambientazione torinese.


Aldo Dalla Vecchia (Vicenza, 1968) è autore televisivo e giornalista da trentasei anni. Abita a Milano con le gatte Carmelina, Assunta, Anicetta, la cagnolina Alma e il gatto Attilio. Vorrebbe passare la vita a scrivere libri e basta, ma non è ancora possibile. In tivù ha firmato decine di programmi, come Target, Verissimo, Il bivio. Ha collaborato tra gli altri con Corriere della Sera, Epoca, A e Mistero, di cui è il coordinatore editoriale da otto anni. Attualmente scrive per il settimanale Oggi. Da qualche anno tiene un corso sulla scrittura televisiva al Master Fare TV dell’Università Cattolica di Milano. È autore di ventitré libri.


Intervista con l’autore, a cura di Staff Buendia


Cosa rappresenta, per te, il piccolo schermo?


Il piccolo schermo per me rappresenta il sogno d’infanzia diventato realtà. Da bambino passavo ore e ore a guadare la televisione, che negli anni Settanta era molto diversa da oggi. Ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto avere a che fare in qualche modo con quella scatola magica. Da adulto, sono riuscito a realizzare il mio sogno d’infanzia, diventando autore televisivo: il mio amatissimo mestiere da trentasei anni.


In 108 pagine ti sei cimentato nella saggistica e nella ricerca, in 83 ritratti, in 4 interviste, in un racconto: come è stato dedicarti, in un unico progetto, a forme di scrittura breve così diverse?


Mi è piaciuto immensamente, proprio perché ho messo insieme tanti tipi di scrittura diversi: il saggio, andando a raccontare “la preistoria sabauda della tivù”; la biografia, nel “Dizionario minimo dei piemontesi che hanno frequentato la televisione”; l’intervista, nel capitolo “Grandi signore, piccolo schermo”, grazie agli incontri con Alda Grimaldi ed Enza Sampò e all’omaggio a Raffaella Carrà; la narrativa, con Questione di fili, il racconto che chiude il volume.


Nel tuo lavoro, e nella stesura de La tele a Torino, hai avuto l’opportunità di incontrare grandi signore e grandi signori della tivù: cosa ti hanno trasmesso (in questo contesto ci sembra il verbo ideale!)?


C’è un episodio, o un personaggio, che ti ha colpito in modo particolare? In oltre tre decenni di attività televisiva, ho avuto modo di conoscere centinaia di persone e personaggi, davanti alle telecamere e dietro le quinte. Mi ha molto colpito, durante la stesura de La tele a Torino, una donna straordinaria che non avevo ancora avuto la fortuna di incontrare: Alda Grimaldi, la prima regista della storia della televisione italiana, attiva negli studi torinesi della Rai ancor prima della nascita della tivù. Un vulcano inesauribile di energia e una fonte preziosa di ricordi, aneddoti, testimonianze. Poterla intervistare è stato un enorme privilegio.